Non bruciamo il futuro by Rossano Ercolini

Non bruciamo il futuro by Rossano Ercolini

autore:Rossano Ercolini [Ercolini, Rossano]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Garzanti
pubblicato: 2014-01-27T23:00:00+00:00


8. OLTRE IL PREMIO, PER UNA NUOVA POLITICA

Senza dubbio la legittimazione di Obama verso il progetto Rifiuti Zero è il risultato più spettacolare e spendibile. Per il mondo ufficiale della nostra politica e dell’economia, insomma per le alte sfere che finora ci hanno apertamente denigrato, sarà difficile ignorare i risultati crescenti del progetto Rifiuti Zero.

Visto che soprattutto all’estero non si parla propriamente bene dell’Italia, la mia vicenda di semplice maestro elementare premiato come numero uno dell’ambientalismo europeo attira simpatie forti verso il nostro paese. Poter rivendicare un’eccellenza sul terreno dell’attivismo ambientalista suona ironico e quale atto di denuncia nei confronti proprio della gran parte di quelle autorità italiane che fino a ieri hanno cercato di contrastare con ogni mezzo gli sforzi, la competenza e la credibilità dei grassroot italiani. Ora, penso, almeno in parte dovranno fare buon viso a cattivo gioco di fronte a un riconoscimento molto scomodo per loro ma percepito in modo decisamente positivo non solo dagli attivisti bensì dalla stessa opinione pubblica italiana più attenta. Infatti, non solo ricevo centinaia di commenti entusiastici sulla mia pagina Facebook; non solo ricevo circa un migliaio di richieste di amicizia, ma sono gli stessi giornalisti, italiani e stranieri, di radio, tv, giornali, riviste e agenzie stampa che replicano la loro positiva sorpresa facendo chiaramente trasparire la loro ammirazione e, nel caso dei media italiani, il loro orgoglio.

Il primo effetto del Prize ottenuto proprio in rappresentanza del continente europeo è la richiesta rivoltami dal coordinatore per l’Europa di GAIA, Joan Marc Simon, di accettare la presidenza della neocostituita associazione Zero Waste Europe con sede in Olanda. Onorato, accetto anche per poter condividere questo impegno con Joan Marc nel ruolo di direttore esecutivo e con Enzo Favoino, amico di lunga data nonché esperto di gestione dei rifiuti della prestigiosa scuola agraria del Parco di Monza, nella veste di responsabile scientifico. Se pure a caldo mi appare chiaro che il premio moltiplicherà la rilevanza del mio ruolo e la forza del messaggio Zero Waste in Italia, penso anche che con il premio si attribuisca alle battaglie italiane la responsabilità di contagiare l’intera Europa.

So bene che in questo senso non partiamo da zero, potendo disporre di regioni d’Europa già fortemente coinvolte non solo nelle vertenze contro gli inceneritori ma anche fortemente proiettate a promuovere il progetto Rifiuti Zero. Si tratta in primo luogo, lo abbiamo già accennato, dei Paesi Baschi, della Catalogna, della Slovenia, ma pure del Regno Unito, a partire dal Galles, dove vi sono gruppi di attivisti che spesso in collaborazione con l’associazione Friends of the Earth hanno portato piccole comunità e università come quella di Coventry a guardare con crescente attenzione ai successi degli zerowaster italiani e in particolare all’esperienza del Centro di Ricerca Rifiuti Zero del comune di Capannori, prendendovi spunto per dar vita a un laboratorio di progettazione industriale che azzeri gli scarti di beni e prodotti. Ma il contagio si è diffuso anche all’Est Europa dove sono sorti gruppi Zero Waste in Romania, in Bulgaria, nella Repubblica Ceca e nelle repubbliche baltiche.



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